Il 12 marzo del 1622, quattrocento anni fa, Papa Gregorio XV canonizzava Filippo Neri, fondatore della nostra Arciconfraternita e della Congregazione dell’Oratorio, Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, Francesco Saverio e Isidro, missionari in India e Cina e Teresa d’Avila, fondatrice dei Carmelitani Scalzi.
Si narra che, nell’apprendere la notizia, il popolo romano, con la solita atavica ironia, abbia commentato: “Sono saliti agli altari quattro spagnoli ed un Santo, Pippo Bòno”.
L’Arciconfraternita partecipa con gioia alla lieta ricorrenza, domandando al suo fondatore di continuare ad estendere il suo celeste patrocinio sul Sodalizio sgorgato dal suo cuore.
“Ecco dunque Filippo intruppato in un’opera di alta previdenza sociale. Ma i suoi compagni e lui rivivevan piuttosto delle storie mistiche. Nel povero che viene raccolto si raccoglie Gesù Cristo. Gli si lavano i piedi, gli si medicano e si baciano le piaghe, e se è troppo debole per reggersi in piedi, si benedice la fortuna di poterselo caricar sulle spalle e portarlo nel proprio letto, come aveva fatto col lebbroso il beato Colombini” (tratto da L. PONNELLE – L. BORDET, San Filippo Neri, Edizioni Cardinal Ferrari, Firenze 1931).